Un problema comune per le aziende con crediti insoluti è quello di trovarsi ad avere a che fare con crediti dei quali non si può più pretendere il pagamento. L’inesigibilità del credito può dipendere da varie situazioni tra cui la prescrizione, l’impossibilità di avviare un’azione legale sul debitore o il continuo inadempimento.
Quando un creditore si trova davanti a un credito che non può essere recuperato, può richiedere la defiscalizzazione del credito.
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questa attività.
Se invece vuoi richiedere il nostro servizio, puoi visitare direttamente la pagina dedicata al servizio di defiscalizzazione e assistenza in Credit Management.
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Cosa significa defiscalizzazione del credito
La defiscalizzazione crediti inesigibili permette di alleggerire il carico fiscale sugli stessi, questo vuol dire che, dimostrando l’impossibilità di recupero tali crediti, si potranno pagare meno tasse sugli stessi.
Anche detta deducibilità delle perdite sui crediti, la defiscalizzazione consente alle aziende di ridurre le imposte da versare.
Secondo quanto prevede il testo Unico delle Imposte sui redditi (TUIR – art. 101, comma 5°) e poi confermato dall’Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 26/E del 01.08.2013, si può ottenere la deducibilità perdite sui crediti tutte le volte che è possibile dimostrare che l’attività di recupero del credito non ha portato al pagamento della somma.
N.B. Non tutti i creditori possono usare questo strumento ma solo le società o le imprese che redigono ogni anno il bilancio contabile.
Defiscalizzazione del credito: quando è possibile recuperare l’iva
La legge 134/2012 ha convertito il c.d Decreto Sviluppo D.L. 83/2012, introducendo un nuovo criterio di deducibilità delle perdite su crediti.
È stato stabilito che gli elementi certi e precisi sussistono in ogni caso da quando è decorso un periodo di 6 mesi dalla scadenza del pagamento del credito se quest’ultimo è di modesta entità (art. 101 co.5 TUIR). In questo modo sarà possibile recuperare l’IVA.
Secondo la legge vigente, vengono considerati crediti di modesta entità:
- Crediti con importo non superiore a € 2.500,00 per le imprese con un fatturato fino a 100 milioni di euro
- Crediti con importo non superiore a € 5.000,00 per le imprese che hanno un fatturato superiore ai 100 milioni di euro.
In questi casi, a partire dal 2012 è possibile procedere alla deducibilità in base ai requisiti della legge citata, senza l’obbligo di dover presentare un documento che dimostri l’inesigibilità del credito. Invece, i crediti sorti prima del 2012 vengono trattati applicando la normativa precedente.
Quali crediti possono essere defiscalizzati
Per defiscalizzare un credito è necessario che questo sia inesigibile, ovvero, che non possa più essere recuperato.
Nello specifico ci riferiamo a:
- Crediti di modesta entità con decorso di un periodo di almeno 6 mesi dalla scadenza del pagamento
- Crediti il cui diritto di riscossione è prescritto
- Crediti che vedono il debitore assoggettato a procedure concorsuali
- Crediti per i quali il debitore ha concluso un accordo di ristrutturazione dei debiti
- Crediti cancellati dal bilancio di un soggetto IAS adopter in dipendenza di eventi estintivi.
La relazione di inesigibilità
La relazione di inesigibilità è un documento fondamentale per dimostrare che l’azione di recupero non è andato a buon fine.
Con la Circolare n°557/Pas/6909/12015 del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno si è precisato che: la relazione delle società di recupero crediti che attesta l’inesigibilità è un documento fiscale e può essere utilizzato per la deducibilità del credito.
Per cui, affidarsi a delle agenzie recupero crediti come lo Studio Rinaldo Vaira S.a.s. che, dai primi anni ’80 si occupa della gestione insoluti per aziende è la soluzione migliore per ottenere la relazione di inesigibilità del credito.
La relazione finale di inesigibilità del credito non è il solo documento che la società di recupero crediti può rilasciare.
Mediante l’utilizzo di strumenti informativi la società di recupero crediti può fornire una vasta e ben approfondita documentazione per attestare l’effettivo stato di insolvenza. In questo modo è possibile comprovare ulteriormente che ci sono tutti gli elementi “certi e precisi” voluti dalla legge per la defiscalizzazione del proprio credito.
Perché defiscalizzare i tuoi crediti
Le aziende che hanno crediti insoluti possono sfruttare lo strumento di defiscalizzazione del credito per abbassare i costi evitando il pagamento delle imposte sui crediti irrecuperabili.
Grazie al documento di relazione finale di inesigibilità è quindi possibile ridurre il reddito imponibile e abbattere le imposte.
Infine, vi ricordiamo quindi che:
Affidarsi a una società di recupero crediti per ottenere la relazione finale di inesigibilità del credito vuol dire trasformare un pagamento mancato in un vantaggio economico per la propria azienda.
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